L’avevo visto diverse volte passando in quella strada: un anziano senzatetto, con carta e penna in mano, a leggere o scrivere oppure a pensare. Passavo di fretta in moto, nel traffico frenetico, ma in quell’angolo dovevo rallentare per immettermi in un’altra strada e quindi guidando avevo il tempo di osservare meglio e chiedermi cosa scrivesse.
Negli anni, ho visto diversi homeless scrivere e segnare cifre all’infinito, oppure ipnotizzarsi con disegni ossessivi di tondi e cerchi, o sottolineare vecchie parole in vecchi articoli di vecchi giornali.
Ma lui sembrava diverso. Scriveva sicuro e sembravano frasi.
Una mattina passando vedo che vende poesie. Grandioso. Mi-fermo-posteggio-compro. Un editore lo aveva aiutato a stampare un suo libro. Piccolo, sgrammaticato. Grandioso.
Fuggito da una guerra, passato in terre inospitali, immagini negli occhi. Si mette al sole e scrive poesie e frasi d’amore.
Un grande insegnamento.