Ogni tanto, se mi affiora qualche grossa preoccupazione magari per un lavoro che sto portando avanti o altri aspetti della mia vita, mi viene in mente l’immagine di un passerotto gonfio di piume e ricordo i seguenti versi:

Osservate gli uccelli del cielo: essi non seminano, non mietono e non raccolgono in granai… Non siate dunque in ansietà del domani, perché il domani si prenderà cura di sé. Basta a ciascun giorno il suo affanno.

Trovo questi versi interessanti perché esprimono l’incertezza delle nostre vite fragili in cui è facile entrare in ansia e preoccuparsi. Pagamenti, lavoro, salute, orari, spostamenti, affetti, solitudine…

Gli animali emanano la bellissima qualità di vivere nel presente. Con una presenza totale di corpo e mente unificati.

Il passerotto di questa foto ha gonfiato le sue piume per tenersi caldo mentre il gelo riveste i rami di un albero spoglio. Non sembra agitato dal pensiero di cosa mangerà per cena. Sembra calmo, in accettazione totale di quello che la vita gli propone. Fa quello che c’è da fare. In questo momento, scaldarsi e osservarsi intorno. Sereno. Stabile. Non è disinteressato o noncurante. Al contrario, sa che il fare e “l’affanno” di ogni giorno bastano. E si prende cura solo di quelli.

Prendersi cura ogni momento di ciò che c’è da fare al momento, prepara il futuro migliore possibile, stando nel flusso della vita e dell’universo. Il passerotto non ha studiato ma sembra saperlo.

 

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